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Covid-19 - Travel Restrictions



Nello scorso report abbiamo evidenziato la complessità di stare al passo con le misure nel contesto internazionale.

Infatti, con l’arrivo del Digital Green Certificate europeo non ancora in vigore e data la complessità e la dinamicità della situazione e l’adozione di misure di applicabilità e portata diversa, rimane comunque necessario monitorare le norme vigenti diversificate di ciascun Paese prima di effettuare qualsiasi trasferta.


Qui di seguito riportiamo una sintesi delle misure entrate in vigore questo mese riguardo le modalità di ingresso e rientro da/per l’estero.


· Il DPCM continua a basarsi su 5 elenchi di Paesi per il quale sono previste misure differenti. Gli elenchi possono essere modificati con apposita Ordinanza adottata dal Ministro della Salute, ad esempio come abbiamo visto e riportato nello scorso Report con il caso di India, Sri Lanka e Bangladesh.

· Si riconferma che la disciplina generale per gli spostamenti è contenuta nel DPCM del 2 marzo 2021 e nell’Ordinanza 14 maggio 2021 del Ministro della Salute, in vigore dal 16 maggio al 30 luglio 2021.

· Dal 16 maggio al 30 luglio 2021 è in vigore l’Ordinanza 14 maggio 2021 del Ministro della Salute che contiene alcune novità in merito agli spostamenti da/per i Paesi degli elenchi C, D, E nonché la proroga del divieto di ingresso dal Brasile, salvo eccezioni.

· Ingresso dai Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen, Gran Bretagna e Israele: Il Ministro della Salute ha firmato un’ordinanza che prevede l’ingresso dai Paesi dell’Unione Europea e dell’area Schengen, oltre che da Gran Bretagna e Israele, con tampone negativo, senza obbligo di quarantena. Resta l'obbligo di esibire all'arrivo un tampone molecolare o antigenico con esito negativo, effettuato nelle 48 ore che precedono l'arrivo in Italia.

· Dal 7 al 30 maggio, è in vigore l’Ordinanza 6 maggio 2021 che contiene specifiche misure restrittive per i viaggiatori che abbiano soggiornato/transitato in India, Bangladesh o Sri Lanka nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia. È concesso l’ingresso nel Paese solo se:

o Se si è cittadini italiani con residenza anagrafica in Italia da prima del 29 aprile.

o Se si è cittadini italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE).

o A seguito di espressa autorizzazione del Ministero della Salute, se, indipendentemente dalla nazionalità, si hanno ragioni umanitarie o sanitarie non differibili.

· Proroga del divieto di ingresso in Italia da India, Bangladesh e Sri Lanka fino al 21 giugno.

· A partire da domenica 7 giugno chi farà ingresso in Germania non ha più l’obbligo di sottoporsi a quarantena e/o registrarsi nell’apposito portale della Repubblica federale tedesca. In caso di ingresso aereo permane l’obbligo di dimostrare di essere guariti da infezione COVID-19, vaccinati o di avere effettuato un tampone con risultato negativo entro 72 ore (PCR) o antigenico entro 48 ore.

· A tutti i passeggeri che vorranno fare ingresso in Italia attraverso qualsiasi mezzo di trasporto e per qualunque durata verrà richiesto di compilare un modulo di localizzazione del passeggero (Passenger Locator Form) – dPLF prevista dall’Ordinanza del 16 aprile 2021.



Anticipando il sistema del Green Digital Certificate europeo che entrerà in vigore dal 1° luglio, sono attualmente considerati Green Pass:

- Il certificato vaccinale.

- Il risultato di un tampone antigenico rapido o molecolare negativo effettuato 48 ore antecedenti un viaggio.

- Avvenuta guarigione da infezione COVID-19.


Con il Decreto del 18 maggio 2021 il Green Pass avrà validità per 9 mesi dalla data del completamente del ciclo vaccinale e verrà rilasciato anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal 15esimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale.


VOLI COVID TESTED

Con l’ordinanza 14 maggio 2021 viene estesa la sperimentazione dei voli COVID - tested, già in funzione negli aeroporti di Roma e Milano, anche agli scali di Venezia e di Napoli. Nei voli COVID – tested i passeggeri sono sottoposti a un test molecolare o antigenico prima della partenza e all'arrivo a destinazione e, se l'esito è negativo, sono autorizzati all'ingresso e al transito nel territorio nazionale senza necessità di rispettare gli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario. Finora i voli COVID – tested coprivano solo la tratta fra gli Stati Uniti e l'Italia ma, nella nuova ordinanza, sono stati aggiunti come Paesi di provenienza anche il Canada, il Giappone e gli Emirati Arabi.

Una delle principali compagnie aeree ad avere inteso questo protocollo è quella americana American Airlines. Dal 21 maggio 2021 i voli COVID – tested comprenderanno anche quelli da Dallas / Fort Worth a Roma Fiumicino, il che renderà più semplice la trasferta ai viaggiatori statunitensi che potranno raggiungere l’Italia sia per motivi di lavoro che di turismo senza trascorrere il periodo di quarantena previsto dalla legge italiana.


Prima di partire, infatti, i viaggiatori dovranno esibire un test COVID-19 negativo e all’ingresso del Paese dovranno effettuare un ulteriore test rapido. L’estensione del protocollo COVID – tested permetterà sicuramente al settore aereo, fortemente colpito per via delle restrizioni, di riprendersi e di consentire alle persone di circolare in sicurezza. Ma questo è sufficiente? È evidente che il volo COVID – tested comporti un rischio nel momento in cui un viaggiatore diventi positivo – di conseguenza con tutte le difficoltà e i disagi relativi alle misure da adottare in caso di infezione da COVID-19 in un Paese straniero. È proprio per questo che le aziende devono apportare modifiche e rivedere i processi di mobilità dei viaggiatori al fine di prepararsi a gestire i rischi correlati nella maniera più strutturata possibile, a partire dalla verifica della copertura assicurativa COVID.


Green Pass europeo

Nel report precedente abbiamo parlato del nuovo regolamento a livello comunitario che attribuirà una maggiore libertà di circolazione all’interno dei Paesi UE a partire dal prossimo luglio e che sarà più efficace dei certificati nazionali e regionale di ogni Paese che creano solo più confusione e poca chiarezza.

Il 26 maggio l’accordo tra Parlamento europeo e il Consiglio d’Europa sull’attuazione del certificato sarà votato dalla Commissione parlamentare e tra il 7 e il 10 giugno ci sarà il voto finale in plenaria.

I Paesi dell’Ue sono tenuti a riconoscere le certificazioni di vaccinazione rilasciati da altri Paesi membri Ue con i vaccini autorizzati dall’EMA (Pfizer/BioNtech, Moderna, Astrazeneca e J&J). La novità però è che sempre i Paesi dell’Ue saranno liberi di decidere in maniera autonoma in merito al riconoscimento o meno dei certificati da altri Stati Ue con vaccini non autorizzati dall’EMA, come Sputnik o Sinopharm, anche se questo, in linea di principio significherebbe andare oltre i limiti della strategia europea.


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