I trend del fenomeno terroristico individuati da Europol nel TE-SAT 2018

Europol ha pubblicato l’edizione 2018 del TE SAT (European Union Terrorism Situation and Trend Report). Ecco i trend individuati:
Negli ultimi anni è aumentata la frequenza di attacchi di matrice jihadista, ma il livello di complessità della loro preparazione ed esecuzione è sceso, pur rimanendo la tipologia di attacchi che determina il maggior numero di morti e feriti;
Gli attacchi più recenti di matrice jihadista hanno seguito tre modelli: uccisioni indiscriminate(London, March and June 2017; and Barcelona, August 2017); attacchi a simboli dello stile di vita occidentale (Manchester, May 2017); attacchi a simboli dell’autorità(Paris, February, June and August 2017);
Gli attacchi di matrice jihadista sono stati compiuti principalmente da homegrown terrorists, radicalizzati nei paesi di residenza senza aver visitato gruppi terroristici. È una tipologia di offender nati o comunque cresciuti in Europa, spesso noti alle Autorità ma per reati di natura diversa dal terrorismo e spesso non hanno legami diretto con organizzazioni jihadiste;
I fatti più recenti confermano la preferenza per attacchi rivolti verso la popolazione;
Gli jihadisti a volte operano in gruppi, ma molto più spesso operano individualmente. Spesso riescono a tenere chi li circonda all’oscuro delle loro intenzioni, altre volte coinvolgono qualcuno tra gli amici e parenti, che simpatizza per la causa e magari li assiste nella fase preparatoria dell’attacco;
Il numero di foreign fighters che si recano in zone di guerra in Iraq o Siria è diminuito significativamente dal 2015. Il numero dei returnees (foreign fighters di ritorno) è stato basso nel 2017;
La propaganda online ed il networking attraverso i social media sono attività essenziali per le organizzazioni terroristiche per relazionarsi con l’audience europea ai fini del reclutamento, radicalizzazione e raccolta fondi;
La scarsa, frammentata e rudimentale conoscenza dell’Islam degli aspiranti jiadisti che hanno agito in questa fase li rende vulnerabili e malleabili da parte di chi usa strumentalmente un messaggio religioso per veicolare un’ideologia violenta;
La destrutturazione dell’organizzazione di IS da un lato può ridurre l’attrattiva del gruppo, ma dall’altro non riduce la pericolosità della minaccia jihadista, perché molti membri o simpatizzanti– compresi quelli residenti in UE – continueranno a perpetrare l’ideologia jiahista, magari aderendo ad altri gruppi quali Al-Qaeda, che non ha mai smesso di incitare attacchi in Europa e la cui guida e regia in futuri attacchi non è da escludere;
Gli attacchi terroristici etno-nazionalisti e separatisti continuano in ogni caso a superare di gran lunga gli attacchi compiuti da estremisti violenti ispirati da altri tipi di ideologia;
Si sta ampliando lo spettro degli estremisti di destra, in parte alimentato dal timore di una percepita islamizzazione della società e dall'ansia generata dal problema migrazione;
Non vi sono prove di armi chimiche, biologiche, radiologiche o nucleari (CBRN) utilizzate dai terroristi nell'UE. Dispositivi esplosivi improvvisati, armi da fuoco e armi improvvisate, come l’uso di coltelli e veicoli, sono le armi utilizzate negli attacchi recenti. Queste modalità di attacco, ad eccezione del bombing, non richiedono né un’elevata preparazione né capacità particolari; impiegati in attacchi terroristici, a volte sono stati accuratamente preparati, altre eseguiti in modo spontaneo.
Individuata e analizzata la minaccia, non resta che individuare e mettere in atto le contromisure, a partire dalla diffusione della conoscenza del fenomeno, comprese le concrete modalità di esecuzione degli attacchi, e dei comportamenti più consigliati per la gestione di simili eventi.
Dalla sicurezza urbana a quella delle infrastrutture critiche, dai grandi eventi alla distribuzione organizzata, dalla struttura complessa, agli addetti ai lavori della sicurezza fino ai cittadini, ci aspetta un lavoro di continuo studio e adeguamento.
Sfidante.