Viviamo ormai in una società altamente tecnologica, dove ogni giorno centinaia di operatori economici provvedono al fabbisogno energetico e non di miliardi di cittadini. Nella nostra nazione specialmente, importanti aziende erogano servizi di alta qualità grazie ai loro impianti, molti dei quali vengono categorizzati come infrastrutture critiche.
Per loro natura, le infrastrutture critiche sono tutte quelle infrastrutture assolutamente necessarie per il funzionamento di una società o azienda. Queste, di tipo fisico o tecnologico, includono tutte le strutture quali ponti, strade, ferrovie, siti produttivi, sistemi e reti di comunicazione. I settori nei quali operano infrastrutture critiche non si riducono a due o tre elementi, ma piuttosto è presente una nutrita classificazione dei settori nei quali possiamo individuare le infrastrutture critiche.
Come riportato dal sito del ministero degli interni “le infrastrutture critiche sono le risorse materiali, i servizi, i sistemi di tecnologia dell’informazione, le reti e i beni infrastrutturali che, se danneggiati o distrutti, causerebbero gravi ripercussioni alle funzioni cruciali della società, tra cui la catena di approvvigionamenti, la salute, la sicurezza e il benessere economico o sociale dello Stato e della popolazione”. Di infrastrutture critiche ne vediamo tutti i giorni: ferrovie, ospedali, aeroporti, sistemi di distribuzione dell’acqua, impianti energetici, servizi di emergenza.
Le infrastrutture critiche hanno un'importanza strategica di altissimo livello. In caso di stress, malfunzionamenti prolungati o minacce di vario genere, le infrastrutture critiche possono bloccare l'intera nazione, portando all'arresto di merci, organizzazioni, enti e servizi di vario genere. Se queste infrastrutture non hanno gli adeguati livelli di protezione e vengono trascurate, la loro capacità di assorbire gli impatti di una qualunque situazione emergenziale o di crisi diminuirà, rallentando l'abilità di rispondere in modo efficace e rendendo il processo di ripristino più complesso e oneroso.
Essendo di rilevanza strategica, le aziende che gestiscono infrastrutture critiche hanno il dovere di provvedere alla loro sicurezza, adottando piani e strategie di security che possano garantire alti livelli di protezione. È recente una iniziativa della Regione Friuli-Venezia Giulia. La Regione ha infatti emanato una legge (Legge regionale 03 marzo 2023) che impone la figura del security manager secondo le linee guida UNI10459 all’interno delle infrastrutture critiche che operano nel territorio regionale. Perché la rete infrastrutturale critica nazionale sia protetta da minacce di ogni genere, resiliente, e capace di tornare in breve tempo alle condizioni di regime ordinario, è necessario che tutti gli enti o aziende adottino politiche rigorose di security, integrando nelle loro strutture organizzative personale altamente formato con appositi percorsi formativi certificati, secondo quanto disposto dalle norme UNI.
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