Esperienza L’Aquila
- Paola Guerra

- 25 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Tornare all’Aquila ha sempre per me un impatto emotivo profondo. Camminare per le strade della città, ancora ferita ma ricostruita dopo il terremoto del 2009, mi rende lieve il passo e libera la mente. Qui è nata la mia avventura professionale con la Scuola Internazionale Etica & Sicurezza e con il nostro Centro Studi impegnato sui temi della sicurezza, dei rischi, delle emergenze e del benessere delle persone.
Con l’evento “10 in Emergenza” ogni anno vogliamo restituire all’Aquila ciò che ci ha donato: consapevolezza, coraggio e la spinta a sviluppare un nuovo modo di pensare la sicurezza. Un nuovo paradigma condiviso con una comunità di esperti, manager e istituzioni, accomunati dalla volontà di promuovere un approccio integrato alla gestione delle emergenze: tecnico, umano, trasformativo. Un approccio in cui la crisi non è solo un momento di rottura, ma anche, e soprattutto, un’occasione di crescita. La presentazione del nostro modello di Crisis Management Transformativo ne è stata l’emblema: affrontare l’emergenza significa agire subito, certo, ma anche analizzare, apprendere, evolvere. È un cambio di paradigma che mette al centro la persona, la comunità e l’organizzazione, riconoscendo nella fragilità un punto di partenza per costruire resilienza.
Nei tre giorni di lavori – tra simulazioni ad alta complessità, testimonianze aziendali, innovazione tecnologica e focus sulla psicologia dell’emergenza – abbiamo tracciato una traiettoria concreta per il futuro della sicurezza. Un futuro che richiede competenze multidisciplinari, tecnologie avanzate, cooperazione tra pubblico e privato e, non ultima, una visione etica condivisa.
Sono davvero grata a questa città e a tutte le persone che, di anno in anno, ci accompagnano nel cammino di 10 IN EMERGENZA perché, oggi più che mai, sapere affrontare l’emergenza significa sapere pensare e costruire il nostro futuro.




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