top of page

Prepararsi al futuro significa agire oggi, senza farsi bloccare dall’incertezza.

Siamo pronti? A cosa?

Abbiamo gli strumenti? Per cosa?

Si parla molto della necessità di essere preparati agli imprevisti. Da un tavolo all’altro si rincorrono riflessioni acute e intelligenti; si citano manuali di sopravvivenza in caso di guerre, vademecum per blackout prolungati, prontuari d’emergenza per affrontare eventi meteorologici estremi.

Ma ogni volta che uno scenario si chiude e se ne apre un altro, eccoci lì: a riscrivere tutto da capo. Un nuovo evento, un nuovo manuale.

Nulla di scorretto, ma forse stiamo sbagliando prospettiva.


Credo sia una questione di prontezza di risposta e forza adattiva ed evolutiva: una forza – individuale e collettiva – di rispondere prontamente, reagire, adattarsi ai cambiamenti, ripartire ogni volta senza perdere coerenza e direzione, imparare da ogni esperienza e crescere.


La vera sfida è prepararsi tout court a qualunque evento inatteso e, forse, per questo non siamo pronti. Siamo ancora lontani da modelli organizzativi ad alta affidabilità.

Tante volte abbiamo detto che viviamo un tempo di crisi senza soluzione di continuità; oggi, alla luce degli attuali scenari, dobbiamo riuscire a vedere la differenza tra rischio e incertezza: l’incertezza può minare la capacità di prendere decisioni, mentre l’analisi del rischio – e ancora meglio l’analisi degli scenari possibili – consente di pianificare e preparare risposte efficaci alle emergenze.

Affidiamoci all’analisi di rischio e scenario, non restiamo bloccati dall’incertezza.


Il 22 maggio avrò l’onore di partecipare come relatore e moderatore alla tavola rotonda di un convegno promosso dall’Università Milano-Bicocca in collaborazione con ASIS International Chapter Italy, dedicato proprio a questo: le organizzazioni ad alta affidabilità e il fattore umano.

Vedremo esempi di aziende che stanno tracciando la rotta per affrontare ogni tipo di evento inatteso, senza perdersi. Senza restare paralizzate.

Sono realtà virtuose, capaci di individuare precocemente i segnali deboli degli eventi inattesi, per evitarne le conseguenze più gravi e contenerne gli effetti dannosi.


Solo quando avremo piena consapevolezza della condizione di crisi continua potremo progettare modelli di risposta efficaci e sostenibili nel tempo, capaci di preparare le persone, le famiglie, le città, le aziende, le organizzazioni e ogni angolo della nostra società.


Prepararsi, essere pronti, significa superare la paura, prendersi cura e agire con consapevolezza e responsabilità.


 
 
 

Comments


bottom of page