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Security Awareness & NIS 2: dalla compliance al vantaggio competitivo

La Direttiva NIS 2 segna un passaggio decisivo nella strategia europea di rafforzamento della sicurezza informatica. Non si tratta solo di un aggiornamento normativo, ma di una vera e propria ridefinizione delle responsabilità: gli enti essenziali e importanti sono chiamati ad adottare misure tecniche e organizzative proporzionate al rischio, e i vertici aziendali diventano direttamente responsabili della loro implementazione ed efficacia.


Uno degli elementi centrali della NIS 2 è la formazione. L’articolo 20 stabilisce che il management deve seguire percorsi di aggiornamento regolari, e che le organizzazioni devono assicurare programmi di cybersecurity training e awareness a tutto il personale, per sviluppare le competenze necessarie a riconoscere i rischi, gestire incidenti e applicare le pratiche di sicurezza nel lavoro quotidiano.


Formazione, security awareness e cyber hygiene: gli obblighi della normativa NIS 2


Gli articoli 20 e 21 della direttiva richiamano in modo esplicito la necessità di garantire:

  • Basic cyber hygiene: regole pratiche come password robuste, MFA, gestione sicura dei dispositivi e aggiornamenti costanti.

  • Incident handling e business continuity: procedure chiare e condivise per reagire tempestivamente a incidenti informatici e ridurre l’impatto sul business.

  • Supply chain security: consapevolezza dei rischi legati a fornitori e partner esterni.

  • Crittografia e controllo accessi: formazione sull’uso corretto di strumenti di protezione dei dati e sull’importanza della gestione degli accessi.

  • Ruolo attivo del management: approvazione, supervisione e responsabilità diretta sulle misure di sicurezza adottate.

In sintesi, la direttiva sottolinea che la cybersicurezza non è solo tecnologia, ma soprattutto cultura: le difese più sofisticate possono fallire se gli utenti non hanno consapevolezza dei rischi o non sanno come comportarsi.


Le difficoltà delle aziende


Molte organizzazioni si trovano impreparate di fronte a questi obblighi. Spesso la formazione viene vista come un requisito formale, risolto con corsi di e-learning standardizzati, ripetuti ogni anno senza aggiornamenti sostanziali. Questo approccio presenta diversi limiti:

  • Basso coinvolgimento: corsi percepiti come ripetitivi e poco utili generano scarso interesse e una partecipazione passiva.

  • Contenuti statici: mancanza di aggiornamento rispetto alle nuove minacce e scarsa aderenza al contesto aziendale.

  • Assenza di differenziazione: difficoltà a proporre percorsi diversi per ruoli e responsabilità differenti, dal top management agli operatori IT.

  • Gestione complessa: la definizione, l’aggiornamento e il monitoraggio dei programmi richiedono coordinamento tra IT, HR e compliance, con costi e tempi spesso sottovalutati.

Il risultato? La formazione rischia di ridursi a un mero adempimento burocratico, utile a dimostrare conformità sulla carta ma inefficace nel modificare realmente i comportamenti quotidiani.


Coniugare compliance ed efficacia


Per rispettare la NIS 2 non basta “spuntare la casella” dei corsi obbligatori. È essenziale progettare programmi capaci di coinvolgere le persone, stimolare comportamenti virtuosi e radicare una cultura di sicurezza diffusa. In altre parole, la sfida è coniugare conformità normativa ed efficacia formativa.

Questo significa costruire percorsi differenziati per target specifici (manager, personale operativo, team IT), introdurre modalità dinamiche e interattive (quiz, simulazioni di phishing, workshop), e soprattutto integrare la formazione nel più ampio programma di governance aziendale della sicurezza.


Un approccio personalizzato: Security Awareness Advisory & Coaching


Il servizio della Scuola Internazionale Etica & Sicurezza di Security Awareness Advisory & Coaching nasce proprio per rispondere a queste sfide. Si tratta di un percorso completo che accompagna le aziende in tutte le fasi:

  • Assessment: analisi del contesto aziendale, dei bisogni formativi e dei requisiti NIS 2.

  • Design: progettazione di un programma di awareness su misura, con roadmap chiara e contenuti mirati.

  • Tool adoption: supporto nella scelta e configurazione degli strumenti (LMS, piattaforme di awareness, campagne di phishing simulato).

  • Supporto continuativo: coaching al team interno, monitoraggio tramite KPI e aggiornamento costante dei contenuti.

Il valore aggiunto è la multidisciplinarità: non solo esperti di sicurezza, ma anche professionisti della comunicazione e della formazione, capaci di rendere i programmi coinvolgenti, misurabili ed efficaci.


I vantaggi


Adottare un approccio personalizzato alla security awareness significa:

  • Soddisfare gli obblighi normativi della NIS 2, riducendo i rischi di sanzioni e responsabilità.

  • Aumentare l’engagement dei dipendenti, rendendo la formazione uno strumento utile e non un peso.

  • Ridurre il rischio umano, che rimane la principale causa di incidenti informatici.

  • Trasformare la compliance in valore, rafforzando resilienza, continuità operativa e reputazione aziendale.


In conclusione, la NIS 2 ci ricorda che la sicurezza non è solo questione di tecnologie avanzate, ma soprattutto di persone consapevoli. Investire in programmi di formazione e awareness efficaci non è soltanto un obbligo di legge: è la chiave per costruire un’organizzazione più sicura, resiliente e competitiva.

 
 
 

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