Security Awareness & NIS 2: dalla compliance al vantaggio competitivo
- Daniele Baudone
- 29 set
- Tempo di lettura: 3 min
La Direttiva NIS 2 segna un passaggio decisivo nella strategia europea di rafforzamento della sicurezza informatica. Non si tratta solo di un aggiornamento normativo, ma di una vera e propria ridefinizione delle responsabilità: gli enti essenziali e importanti sono chiamati ad adottare misure tecniche e organizzative proporzionate al rischio, e i vertici aziendali diventano direttamente responsabili della loro implementazione ed efficacia.
Uno degli elementi centrali della NIS 2 è la formazione. L’articolo 20 stabilisce che il management deve seguire percorsi di aggiornamento regolari, e che le organizzazioni devono assicurare programmi di cybersecurity training e awareness a tutto il personale, per sviluppare le competenze necessarie a riconoscere i rischi, gestire incidenti e applicare le pratiche di sicurezza nel lavoro quotidiano.
Formazione, security awareness e cyber hygiene: gli obblighi della normativa NIS 2
Gli articoli 20 e 21 della direttiva richiamano in modo esplicito la necessità di garantire:
Basic cyber hygiene: regole pratiche come password robuste, MFA, gestione sicura dei dispositivi e aggiornamenti costanti.
Incident handling e business continuity: procedure chiare e condivise per reagire tempestivamente a incidenti informatici e ridurre l’impatto sul business.
Supply chain security: consapevolezza dei rischi legati a fornitori e partner esterni.
Crittografia e controllo accessi: formazione sull’uso corretto di strumenti di protezione dei dati e sull’importanza della gestione degli accessi.
Ruolo attivo del management: approvazione, supervisione e responsabilità diretta sulle misure di sicurezza adottate.
In sintesi, la direttiva sottolinea che la cybersicurezza non è solo tecnologia, ma soprattutto cultura: le difese più sofisticate possono fallire se gli utenti non hanno consapevolezza dei rischi o non sanno come comportarsi.
Le difficoltà delle aziende
Molte organizzazioni si trovano impreparate di fronte a questi obblighi. Spesso la formazione viene vista come un requisito formale, risolto con corsi di e-learning standardizzati, ripetuti ogni anno senza aggiornamenti sostanziali. Questo approccio presenta diversi limiti:
Basso coinvolgimento: corsi percepiti come ripetitivi e poco utili generano scarso interesse e una partecipazione passiva.
Contenuti statici: mancanza di aggiornamento rispetto alle nuove minacce e scarsa aderenza al contesto aziendale.
Assenza di differenziazione: difficoltà a proporre percorsi diversi per ruoli e responsabilità differenti, dal top management agli operatori IT.
Gestione complessa: la definizione, l’aggiornamento e il monitoraggio dei programmi richiedono coordinamento tra IT, HR e compliance, con costi e tempi spesso sottovalutati.
Il risultato? La formazione rischia di ridursi a un mero adempimento burocratico, utile a dimostrare conformità sulla carta ma inefficace nel modificare realmente i comportamenti quotidiani.
Coniugare compliance ed efficacia
Per rispettare la NIS 2 non basta “spuntare la casella” dei corsi obbligatori. È essenziale progettare programmi capaci di coinvolgere le persone, stimolare comportamenti virtuosi e radicare una cultura di sicurezza diffusa. In altre parole, la sfida è coniugare conformità normativa ed efficacia formativa.
Questo significa costruire percorsi differenziati per target specifici (manager, personale operativo, team IT), introdurre modalità dinamiche e interattive (quiz, simulazioni di phishing, workshop), e soprattutto integrare la formazione nel più ampio programma di governance aziendale della sicurezza.
Un approccio personalizzato: Security Awareness Advisory & Coaching
Il servizio della Scuola Internazionale Etica & Sicurezza di Security Awareness Advisory & Coaching nasce proprio per rispondere a queste sfide. Si tratta di un percorso completo che accompagna le aziende in tutte le fasi:
Assessment: analisi del contesto aziendale, dei bisogni formativi e dei requisiti NIS 2.
Design: progettazione di un programma di awareness su misura, con roadmap chiara e contenuti mirati.
Tool adoption: supporto nella scelta e configurazione degli strumenti (LMS, piattaforme di awareness, campagne di phishing simulato).
Supporto continuativo: coaching al team interno, monitoraggio tramite KPI e aggiornamento costante dei contenuti.
Il valore aggiunto è la multidisciplinarità: non solo esperti di sicurezza, ma anche professionisti della comunicazione e della formazione, capaci di rendere i programmi coinvolgenti, misurabili ed efficaci.
I vantaggi
Adottare un approccio personalizzato alla security awareness significa:
Soddisfare gli obblighi normativi della NIS 2, riducendo i rischi di sanzioni e responsabilità.
Aumentare l’engagement dei dipendenti, rendendo la formazione uno strumento utile e non un peso.
Ridurre il rischio umano, che rimane la principale causa di incidenti informatici.
Trasformare la compliance in valore, rafforzando resilienza, continuità operativa e reputazione aziendale.
In conclusione, la NIS 2 ci ricorda che la sicurezza non è solo questione di tecnologie avanzate, ma soprattutto di persone consapevoli. Investire in programmi di formazione e awareness efficaci non è soltanto un obbligo di legge: è la chiave per costruire un’organizzazione più sicura, resiliente e competitiva.




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