Le nuove sfide portate avanti dalla pandemia, il fronteggiamento di tematiche di ingiustizia ed incerto, fanno emergere l’emozione di rabbia, che affiora ogni qualvolta si percepisce che qualcosa che “non doveva accadere” si è affacciato alla nostra vita.
Il COVID-19 ha reso più forte gli aspetti di vulnerabilità individuale, come è stato analizzato anche dal dott. Hans Steiner, docente di Psicologia di Standford.
Le ricerche condotte sulla pandemia nella popolazione americana a cura dell’APA, American Psychological Association, su di un campione di 3100 persone hanno riportato un aumento della rabbia e delle condotte aggressive del 40%, questo aumento della rabbia è da collegarsi all’aumento del senso di IMPOTENZA E DI FRUSTRAZIONE.
I numerosi studi condotti in Canada durante la quarantena per SARS del 2003 da Moran ed altri dimostrano come gli elementi indicati come particolarmente difficili e fautori di aggressività siano:
- La dimensione dell’isolamento sociale
- I problemi legati alla disoccupazione causata dalla pandemia o alla numerosità di accorgimenti da adottare per il contrasto della pandemia stessa.
- Lo stesso senso di noia, solitudine e paura che possono trasformarsi in vissuti aggressivi.
Gli elementi di rabbia si sommano ai sintomi ansiosi e depressivi che vanno a legarsi alla frustrazione interna percepita ed i distanziamenti/limitazioni.
A questo si unisce la difficoltà di avere una linea coerente che arrivi dall’alto delle istituzioni rispetto agli accorgimenti da adottare e dalle regole da seguire.
Per contrastare i sentimenti di rabbia, rancore e frustrazione è necessario prima di tutto attivare una psico-educazione sugli elementi in circolo, rendere consapevoli le persone del ciclo della rabbia e di cosa si può nascondere dietro.
Dare spazio all’accoglienza delle proprie emozioni e imparare a mettere una certa distanza dai pensieri rimuginativi, che possono essere frequenti in una condizione di rancore e riconnettersi a quelli che sono i propri VALORI di vita, al di là del fatto che alcuni obiettivi possano essere posticipabili o rimodulabili a causa della pandemia, come propongono i più noti programmi ACT (Terapia dell’Accettazione e dell’impegno) rispetto al contrasto della pandemia, come il FACE covid.
È inoltre importante porre lo sguardo su quelle che sono le strategie di gestione dello stress e di empowerment personale, facendo appello alle risorse di resilienza personale e di spirito di gruppo, come suggeriscono anche i programmi di Primo Soccorso Psicologico, che vengono attuati durante le situazioni emergenziali.
Comentarios