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Immagine del redattorePaola Guerra

Editoriale di Maggio 

Lo scandire della nostra giornata è stato rivoluzionato completamente, ci svegliamo prima, andiamo a dormire dopo, lavoriamo di più, facciamo meno pause, incontriamo persone e amici con le piattaforme tecnologiche, non ci spostiamo in trasferta e alla fine del giorno, della settimana, del mese, raccogliamo il peso della nostra stanchezza. Si chiama Pandemic Fatigue, così lo ha definito l’OMS, ed è un fenomeno che viene studiato con grande attenzione da medici, psicologi e scienziati in tutto il mondo. C’è stato un momento in cui siamo stati tutti molto positivi, ci siamo uniti in un abbraccio virtuale per sostenerci e ripartire, ma poi tutto è tornato come prima e l’entusiasmo, il desiderio e la forza di sostenersi è improvvisamente venuto meno. In molti sono sprofondati nella solitudine e nella propria fatica. Abbiamo avuto paure concrete e reali, prima, abbiamo paure invisibili e intangibili ora. Abbiamo paura delle conseguenze del cambiamento e non abbiamo certezze rassicuranti. Cosa rimarrà così per sempre? Cosa tornerà come prima? Quale sarà la cornice del nostro futuro. Non riusciamo nemmeno più ad individuare le categorie più a rischio. Gli anziani perché fragili? I bambini perché privati delle espressioni dei visi e della socialità? Gli adolescenti perché privati dell’esperienza sociale ed evolutiva del gruppo? Le mamme lavoratrici stritolate tra casa e lavoro? Le famiglie stressate dall’anomala esperienza di convivenza, dalle difficoltà economiche e lavorative? I single abbandonati ad una solitudine paralizzante? I manager che desiderano essere un faro per i collaboratori ma non sanno cosa succederà nelle loro aziende?


Il compito della nostra Scuola in questo delicato momento è di allenare a guardare il futuro con rinnovata fiducia. Una fiducia che ci consenta di aprirci al futuro con energia e positività seppur con la responsabilità e la prudenza che derivano dalla necessità di mantenere sempre in grande evidenza lo scenario aggiornato dei rischi. Mettere in atto azioni di People Caring significa dare risposte capaci di aprire canali di ascolto e di accompagnare ad intraprendere azioni di cambiamento personali e di gruppo.


Con noi molte imprese stanno iniziando bellissimi percorsi che potranno aiutare le comunità aziendali a riconquistare il gusto del futuro e a promuovere il benessere. Trasformazione Digitale e Change Management saranno i principali driver del 2021 e del 2022 e i nuovi paradigmi del lavoro vedranno la necessità di includere nuovi modelli di leadership che si basino sulla delega e sull’empowerment delle persone.


E’ proprio quando la crisi svela la sua pagina peggiore che ognuno di noi ha l’occasione di trovare le straordinarie risorse di resilienza che consentono di rendere possibili i cambiamenti e di guardare al nuovo domani, improvvisamente rischiarato da timidi e brillanti raggi di sole filtrati dalle grigie nubi minacciose.

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