Immagina un mondo in cui impegno, competenza e valore possano sedere accanto nell’arena delle cose umane, finalmente disponibili a tutti coloro che avranno desiderio di condivisione e di confronto. Immagina le specializzazioni di ognuno fuse in saperi più elevati e inclusivi.
Immagina un noi fatto dei ‘tu’ evasi dalle rigide caselle delle seconde persone singolari.
E’ il luogo del volontariato professionale, della collaborazione costruita sulla visione sociale della cosa pubblica, la spinta che parte dalla singola competenza, legale, finanziaria, comunicativa, analitica, psicologica, tecnologica, e arriva alla responsabilità sociale.
Sono giorni che penso al volontariato professionale, ispirata dal recente incarico ricevuto da ASIS International per guidare con continuità e innovazione il prossimo biennio di attività dedicate a ‘garantire la sicurezza dell’impresa e del cittadino insieme alle condizioni etico-professionali con cui questa è perseguita’, come cita la mission dell’associazione. E così mi sono ritrovata ad affrontare questo potente ossimero: volontariato professionale. Sì, perché anche in questo campo gli stereotipi ci hanno abituato a collocare il ‘volontariato’ sul piano del sociale e il ‘professionale’ sul piano del business, tertium non datur. E poi eccoci qui: professionisti con le agende piene di appuntamenti sovrapposti gli uni agli altri che si ritrovano a inserire in quella rete fitta manciate di ore, spesso più dense e impegnative delle altre, dedicate al volontariato associativo. Il risultato è bello, una sfida alle figure retoriche e un nuovo approdo, dove la cooperazione sarà ancora di più del dono del tempo per cause importanti, sarà l’utilizzo di tempo e competenze per progetti di valore.
Mi sento bene in questo mondo che sto immaginando, sono a mio agio, come scaldata da un camino acceso capace di emanare energia che si trasforma in pensiero e azione.
Buon pensiero e buona azione a tutti noi.
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